1/08/2010

Il primario: L' ampliamento è previsto i lavori dovevano partire un anno fa Repubblica — 03 gennaio 2010 pagina 3 sezione: TORINO

FLAVIO Armellino è il primario dell' Ostetricia del Maria Vittoria. Un dipartimento che sta scoppiando visto che nel giro di dieci anni sono quasi raddoppiate le donne che lo hanno scelto per partorire. «È chiaro che adesso ci troviamo con un reparto piccolo. Tanto che a volte abbiamo dovuto rifiutare pazienti portate dal 118, perché non avevamo spazi adeguati». Soluzioni? «Ci hanno promesso un ampliamento al primo piano, dove sistemare i letti di Ginecologia e il nostro pronto soccorso, così il secondo piano, dove siamo adesso, potrà essere tutto dedicato al parto. Il problema è che i lavori, che dovevano iniziare un anno fa, non sono ancora partiti». E per la carenza di personale? «Mi sono battuto per avere la seconda guardia medica e mi sembra che l' amministrazione abbia capito le nostre necessità anche per le altre figure. Per fortuna il nostro personale è molto efficiente e motivato e abbiamo sempre risolto tutte le emergenze». Ma non si rischia di lavorare a discapito della sicurezza? «Devo dire che sono tranquillo perché il personale è davvero preparato, i tempi di intervento sono rapidissimi anche perché le diverse ali del reparto sono molto vicine. Certo però il rischio che ti sfugga qualcosa quando ci sono due o tre parti contemporaneamente c' è, non si può negare. Ma vale anche per gli altri ospedali, quando si presentano ondate di parti». In qualche modo state pagando il successo ottenuto. Qual è stato il vostro «segreto»? «A generare il maggiore incremento di parti negli ultimi anni è stato soprattutto l' afflusso delle donne straniere, che nel 2008 sono state il 41 per cento. Il Maria Vittoria, infatti, è l' ospedale di riferimento per tutta la zona nord di Torino, da Porta Palazzo a Barriera di Milano, visto che gli altri ospedali che si trovano in quell' area non hanno la maternità. Poi da noi arrivano anche gravidanze a rischio da comuni della provincia. Sicuramente però in queste cose conta molto il passaparola di chi da noi siè trovato bene». © RIPRODUZIONE RISERVATA - (f. cr.)

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